I quattro Rioni




Seguendo una consuetudine particolarmente condivisa in Toscana, il territorio comunale di Lucignano è suddiviso in varie zone, ognuna delle quali costituisce una unità ben distinta che rappresenta un determinato territorio e una sua precisa identità.
Una sorta di microcosmi, che custodiscono gelosamente identità e proposte creative assolutamente originali
Lucignano non fa eccezione a questa regola non scritta e proprio in relazione alla sua Festa più importante certifica ed esalta la presenza di 4 Rioni.
Essi partecipano attivamente alla realizzazione della Maggiolata allestendo ogni anno il proprio carro allegorico che partecipa alla sfida per la conquista del “Grifo d’Oro”, l’ambito premio assegnato all’opera migliore in base al verdetto redatto da una apposita Giuria di esperti nominata dall’Associazione Maggiolata.
La Maggiolata, quindi, è non solo un evento folcloristico estremamente godibile ma anche un momento di confronto acceso e stimolante nel quale emergono le varie sensibilità e la sorprendente capacità di inventiva nella preparazione di carri allegorici che spesso sono dei veri e propri capolavori, segni evidenti della indubbia genialità dei popoli dei 4 Rioni.
Va detto che le comunità rionali di Lucignano hanno un indubbio legame con la vicenda secolare del paese e ne tramandano con orgoglio – a partire dalla loro stessa denominazione – i valori storici e culturali.
RIONE DI VIA DELL’AMORE
Colori: Giallo-Rosso
Vittorie: 2 (2000 e 2002)
Comprende la zona della Pieve Vecchia, il Giglio, il Colle, le Caselle, ed il tratto interno alle mura medievali del paese, da Porta San Giovanni a Porta S. Angelo, attuale Via Giacomo Matteotti già Via dell’Amore, da cui ha preso la denominazione. La particolarità della denominazione è legata ad un forte legame affettivo della popolazione di Lucignano con la vicina città di Siena, che nel corso dei tanti anni di dominio arricchì l’antico borgo di splendidi edifici, tuttora presenti in questa parte del centro storico, come il vecchio Ospedale, il Palazzo Arnaldi Capei con l’elegante facciata in cotto, la dimora signorile della famiglia Capei e il Palazzo Arrighi, attuale sede della Casa di Riposo, tutti con evidenti riferimenti architettonici (l’uso ricorrente dell’arco a sesto acuto) riconducibili alla presenza di Siena e della sua architettura (anche civile) in questo paese.
Le attività più significative del Rione, oltre alla partecipazione attiva per la realizzazione della Maggiolata con la presenza di un carro allegorico fiorito, sono la tradizionale cena giallo-rossa alla quale tutti possono partecipare e che solitamente si svolge nel mese di Luglio.
Il fiore all’occhiello del Rione è il restauro conservativo dell’Oratorio del Giglio avvenuto nel 1996. L’intervento sulla piccola chiesa, in stato di evidente abbandono, ha richiesto circa due anni di lavori effettuati per lo più dai volontari del Rione, che hanno prestato gratuitamente la loro opera ed ha visto ovviamente anche un apprezzabile contributo finanziario dello stesso popolo giallo-rosso. L’Oratorio è tornato così ad essdere officiato ed è meta tra l’altro ogni anno nel mese di Aprile di una bella festa che richiama tanta gente particolarmente devota al culto della Madonna Addolorata, la cui effigie è collocata nell’altare centrale della chiesetta.
RIONE DI PORTA SAN GIOVANNI
Colori: Giallo-Verde
Vittorie: 6 (1999 – 2001 – 2004 – 2005 – 2010- 2013)
Il nome del Rione deriva dalla omonima porta situata nel parte nord-orientale della cinta muraria del paese. Il suo territorio comprende la porzione del centro storico che vede nella parte terminale di Via Roma (anticamente chiamata Via Corsica) il suo borgo principale; in particolare nel tratto che va da Porta Murata passando per la Piazzuola (fulcro della vita del rione) e che termina in Piazza Ser Vanni sulla quale si affaccia Porta San Giovanni. La Porta, comunemente nota come del Filaio, era intitolata a San Giovanni perché la strada che la attraversava conduceva ad un oratorio dedicato a questo santo.
Per una simile ragione era conosciuta anche come Porta dei Cappuccini dal momento che, lungo la stessa strada, si incontra il convento dei padri cappuccini. Originariamente era sovrastata da una torre che, fin dal 1697, minacciava di crollare. Sottoposta a immediato intervento di restauro, non dimostratosi risolutivo, la torre, su licenza della magistratura dei Capitani di Parte, fu parzialmente demolita. Il restauro venne concluso nell’ottobre 1698 da un certo maestro Francesco Parrucchetti di Milano.
Quale semplice notazione storica, vale la pena ricordare che poco fuori la porta, in seguito a deliberazioni del Maire di Lucignano del 28 maggio 1810 e del 15 marzo 1811 il pubblico passeggio che trovava in quel punto la sua sede naturale fu trasferito nell’ampio spiazzo fuori Porta San Giusto che da lungo tempo in verità serviva per le esercitazioni militari. Sul luogo del vecchio passeggio di Porta San Giovanni venne realizzato il gioco del pallone.
Il territorio del Rione si estende anche fuori del centro storico e comprende le località Poschini, Fabbriche e la zona oltre l’area cimiteriale (Monte Quarata e Poggio Spinoso).
Il momento di festa e di ritrovo per tutti i contradaioli “gialloverdi” è rappresentato dalla cena rionale (generalmente in luglio), presso la Piazzuola.
.RIONE DI PORTA SAN GIUSTO
Colori: Nero – Bianco
Vittorie: 9 (1997 – 2006 – 2007 – 2011– 2012- 2015 -2016 -2017 – 2018)
Il Rione prende il nome dalla porta occidentale del paese, appunto chiamata Porta San Giusto, che a sua volta fa riferimento all’omonimo oratorio, situato a poca distanza dal centro storico, oggetto di un recente laborioso recupero funzionale, che – in base ai documenti esistenti sembra sia la chiesa più antica ancora esistente a Lucignano, in quanto le sue origini si fanno risalire all’incirca intorno all’anno mille.
Porta San Giusto, accesso collocato nel tratto a sud-ovest delle mura castellane di Lucignano, si presenta con una pianta rettangolare inglobata nelle mura e sovrastata da abitazioni che trovano accesso sulla terrazza di copertura. E’ in muratura mista con portale esterno in bugnato di pietra serena e reca sul fronte tracce di uno stemma mediceo caduto nel 1965, recentemente restaurato. Il portale è originale, in legno rinforzato da borchie di ferro. Internamente è coperta da una volta a botte intonacata, mentre il lato interno del portale risulta in pietra e restano sul muro i segni evidenti degli antichi cardini in pietra della porta oggi non più in uso.
I colori del Rione di Porta San Giusto sono il nero ed il bianco, perfetto riferimento a quelli della Balzana senese, ovvero un doveroso omaggio alla antica dominazione della Città del Palio sul castello di Lucignano.
Tra i quattro Rioni, Porta San Giusto – in virtù di una recente espansione urbanistica di Lucignano – è da considerarsi ad ogni effetto il più vasto e il più popoloso. Il suo territorio parte da Via Matteotti, all’altezza del Palazzo Battelli Renzuoli e si conclude al termine di Via Rosini, mentre all’esterno del centro storico il Rione Nero-Bianco tocca le zone della frazione di Croce e delle località di Selva e Casalta.
Oltre alla tradizionale cena estiva, il Rione si caratterizza per altre iniziative come la Festa delle frittelle, in occasione della festività dedicata a San Giuseppe, rinnovando ogni anno una simpatica tradizione non solo gastronomica ma anche ludica, particolarmente apprezzata e ricca di partecipazione.
.RIONE DI PORTA MURATA
Colori: Rosso – Blu
Vittorie: 6 (1998 – 2003 – 2008 – 2009– 2014 – 2019)
Il Rione prende il nome dall’omonima porta della cinta muraria costruita nel 1371 e successivamente chiusa verso l’esterno, probabilmente per ragioni di sicurezza.
Oggi l’accesso al paese è stato riaperto e durate i lavori di restauro è riapparso parte dell’acciottolato originale che indica il primitivo livello di calpestio.
La Porta, appunto chiamata Murata proprio perché per molti secoli chiusa verso l’esterno, si presenta come un tipico manufatto di edilizia militare e civile. Sono evidenti infatti i camminamenti del corpo di guardia ai lati superiori del portale che dà all’interno del paese, nonché i segni di una preesistente pavimentazione di origine protomedievale (rinvenuta in occasione dei primi interventi di restauro), caratterizzata da un acciottolato in pietra serena e calcarea che indicano molto chiaramente quello che doveva essere il primitivo livello di calpestio.
Questa costruzione, a pianta approssimativamente rettangolare, è costituita da una muratura in pietra con brevi rifiniture in mattoni, mentre la copertura risulta “a capanna”. Il portale d’ingresso, a tutto sesto, è sormontato da una prima finestra, sulla quale si intravede ben distintamente una nicchia e, appena sopra, si nota una seconda apertura. Da qui partiva la strada originaria che collegava Lucignano con il castello del Calcione per poi proseguire verso Palazzuolo nel comune di Monte San Savino e da questa località in Val d’Arno e a Firenze.
I colori del Rione sono rossoblu e gli arazzi hanno la forma di uno scudo.
Il territorio rionale all’interno del paese forma uno spicchio che va dalla Croce di Piazza del Tribunale scendendo da un lato fino a Porta Murata e dall’altro fino a Piazza delle Logge. All’esterno il territorio comprende la Fortezza Medicea e la zona della frazione di Santa Maria fino al Calcione.
Tra le iniziative portate avanti dal Rione Rosso-Blu, unitamente alla tradizionale cena (lungo la suggestiva Via Corsica), va ricordata la Festa della Castagna, nel periodo autunnale, di fatto uno degli appuntamenti più attesi da parte della gente di Lucignano.
